giovedì 19 aprile 2012

Ready for the worst?

Avevo indovinato: devo rifare le beta.
Purtroppo, ai dottori questa imperfezione matematica non piace; avevo sperato in un maggior estro creativo, da parte loro, in una certa fascinazione per le stravaganze, ma nulla da fare. La tortura cinese mi tocca un'altra volta, con tanto di attesa per tutto il weekend per poter richiamare e sapere che cosa ne sarà di noi.
Il Dormiglione e io, molto meno battagliera di lui, restiamo qui ad aspettare, senza nessuno con cui sfogarci, e con tante pubbliche relazioni da fare come se niente fosse.
Il mio ottimismo, per ora, non è pervenuto.
Opterò per il fatalismo del Dispensatore: "abbiamo fatto quello che dovevamo fare, ora succederà quello che deve succedere".
Già, nella mia pancia, però. Il che non è troppo rassicurante.
Ma più di strane operazioni da macelleria dal nome ruvido come "raschiamento", quello che temo è come mi sentirò poi. Quanto finirò per odiare le gravide e felici, sorellina compresa (potevamo aspettare insieme, quanto mi farà disperare questo pensiero?). Quanto mi verrà da piangere davanti a pance e bambini? E riuscirò mai a risollevarmi e a ritentare?
Essere un po' incinta è già stato così difficile... non pensavo che anche "restarlo" fosse un'impresa titanica.
Beh, ora lo so.

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