domenica 15 aprile 2012

Keep Calm and Carry On

La cosa più triste del mio primo test di gravidanza positivo è che non riesco a crederci.
Questi anni mi hanno resa così cauta e pessimista che non riesco a essere contenta.
Le prime cosa che penso: biochimica, geu, falso positivo.
Vorrei essere una venticinquenne fertile e spensierata che esulta di fronte a quella linea bella marcata, pensando a quello che verrà con ottimismo, ma non è così, purtroppo. Né per me, né per il mio pacato dispensatore di spermatozoi. Restiamo lì, in silenzio di fronte a quel test, terrorizzati dalla prospettiva di ricevere una delusione, troppo timorosi per sorridere. Forse perché ho passato le ultime due settimane a "non sentirmi incinta", a contare i sintomi premestruali (che continuo a sentire, fra l'altro) a piangere, a leggere libri sulla PMA, a programmare i prossimi tentativi. Però voglio cambiare programma. Voglio provare a sentirmi incinta almeno fino a domani, quando farò le beta. Positive mood on. Non voglio formulare una profezia che rischierebbe di autoavverarsi. Voglio farlo per Battagliero, il nostro blastocisti solitario, il Dormiglione che ha dovuto affrontare i ghiacci per tornare da me. E qualcosa deve aver fatto, Battagliero, almeno un tentativo di aggrapparsi.
Resta calma, mi dico, resta calma e va' avanti. Come in quel cartello inglese durante la guerra. Un passo alla volta. Uno alla volta.

2 commenti:

  1. Sarà che in questi giorni ho la lacrima facil, sarà che anche per me il primo positivo si è portato le tue stesse paure, ma piango per voi, perché chi è costretto a intraprendere questa strada merita tutta la felicita negata durante la ricerca.

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  2. Grazie Clara, non sai quanto mi ha fatto piacere oggi leggere il tuo commento solidale. Purtroppo la paura è degna compagna del dolore che ci portiamo addosso, e non se ne va facilmente, soprattutto se non puoi parlarne con nessuno, non ancora. Ma mi hai fatto sentire meno sola!

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