martedì 18 dicembre 2012

En attendant (39+5)

Beh, quando arrivi? Ci siamo quasi, ormai. Giusto?
Ogni notte mi aspetto di essere svegliata da dolori atroci, le leggendarie doglie.
Partorirai con dolore...
E invece dormo che è un piacere, nonostante l'ingombro anteriore.
Mi sveglierei anche tardi, se non fosse per la fame atroce che mi coglie non appena sollevo le palpebre.
A dire il vero, non avrei mai pensato di desiderare le doglie. Oddio, a dirla tutta il mio è un desiderio contrastato: da un lato vorrei conoscerti subito, dall'altro ho paura del dolore e anche di tutto quello che verrà dopo.
Non credo di rendermi ben conto che la mia - che la nostra vita - sta per cambiare in modo così radicale.
In questi mesi ho sperimentato la fame più viscerale che avessi mai conosciuto, l'immobilità, l'obesità, l'affanno, le angosce. E adesso è come se finalmente mi fossi abituata a questa condizione, come se dovesse durare per sempre.
Non riesco a credere che sia una questione di giorni.
Ma immagino che ci riuscirò, non appena sentirò la prima, spaventosa fitta.
Sono pronta. Un bel respiro e...

martedì 4 dicembre 2012

Gigantic, a big big love (37+5)

Ho avuto una visione di una giornata d'inverno, noi due seduti al tavolo di un soggiorno che non è il mio, davanti a una grande finestra, impegnati a comporre un puzzle.
Forse sarà stata la riminiscenza di un qualche momento della mia infanzia, perché la luce e i colori erano così anni Settanta, eppure mi sono commossa.
Dicono che per qualche tempo i neonati non si rendono conto di non essere più parte del corpo della madre, e questa cosa mi affascina incredibilmente; mi chiedo se sarà così anche per te, magari anche per me. Non riesco a immaginare di non averti più qui dentro, eppure succederà, succederà presto, anche se apparentemente tutto tace.
Vedrò il tuo viso, che mi nascondi da nove lunghi mesi, e penserò che sei bello, o che sei un piccolo mostro come tutti i neonati, penserò che sei il mio, parte di me, desiderato come mai nessuna cosa al mondo.
Accadrà tutto questo, o almeno lo spero. Lo spero perché, ammettiamolo, ancora non riesco a crederci, non ci credo proprio.
Oltre il ponte del dolore, oltre la prova che mi aspetta e che spero di riuscire a superare con dignità, ci sei tu. Cercherò di farmi forza pensando che sto per raggiungerti.